Il legame tra occlusione e postura
L‘occlusione determina la posizione della mandibola nello spazio influenzando la postura attraverso le catene muscolari e fasciali che percorrono tutto il corpo.
Una posizione asimmetrica della mandibola, se pur piccola, per una conseguenza di tipo genetica, traumatica o per cure odontoiatriche, provoca la contrazione di alcuni muscoli generando una modificazione della postura fonte di problemi alla colonna vertebrale e alla zona cranio cervicale.
Analizzando la postura di un paziente con una mandibola retrusa (piuttosto piccola rispetto il resto del viso), si induce una tensione muscolare e fasciale compensatoria alterandone le curve lordotiche.
Nel caso contrario ovvero di una mandibola protusa, viene bilanciata con l’arretramento della fronte così la curva lordotica cervicale viene tendenzialmente raddrizzata per riportare lo sguardo, che altrimenti sarebbe indirizzato verso l alto, in direzione orizzontale.
La collaborazione osteopati – odontoiatri
Le catene muscolari anteriori si tendono per compensare lo sbilanciamento del peso corporeo che porterebbe il soggetto a cadere all’indietro.
In questi ultimi anni, si è creata una stretta collaborazione fra gli osteopati e un numero crescente di odontoiatri poiché la bocca e i denti non possono essere considerati a sé stanti ma facenti parte di un unica entità.
La cooperazione tra dentista e osteopata é molto importante, non solo nei casi di ortodonzia ma in qualsiasi intervento che comporti modifiche occlusali, quali protesi dentali mobili, fisse,
estrazioni o impianti perché il legame tra postura e occlusione dentale è molto forte.
Una posizione asimmetrica della mandibola crea la contrazione di alcuni muscoli, masticatori in primis che si ripercuotono sulla postura creando a cascata problemi alla colonna vertebrale, alla cervicale e alla testa.
Spinto da una continua ricerca di equilibrio, il corpo deve adattare la sua nuova condizione.
Come interviene l’osteopatia
L’intervento dell’osteopata è finalizzato a facilitare questo adattamento correggendo i fastidi e problematiche correlate.
Il lavoro dell’osteopata ottimizza e accelera il trattamento ortodontico ma soprattutto migliora ed è di grande aiuto per alcune patologie ortodontiche come:
- lock mandibolari;
- spasmo dei muscoli masticatori;
- scatto mandibolare;
- disfunzioni mascellari o cranio sacrali;
- parestesia facciale;
- nevralgia del trigemino.
L’osteopata interviene, ripristinando l’allineamento della mandibola e della corretta postura.
Di conseguenza è essenziale il trattamento parallelo dell’osteopata che dovrà lavorare sugli stimoli di adattamento corporeo, ricercando costantemente un equilibrio fondamentale del corpo, poiché osteopatia considera il corpo nel suo insieme individuando la vera causa di ogni disturbo o patologia.
